Non è certo per caso che Il Giornale di Brescia, quotidiano della città lombarda, dedica ampio spazio ai problemi legati all’impatto sulla salute infantile dello smog. La Pianura Padana rappresenta infatti una sorta di epicentro per il vero e proprio terremoto che sta coinvolgendo l’intero vecchio continente e che è legato proprio all’eccesso di inquinamento atmosferico. Così, proprio sul quotidiano bresciano trova ampio spazio la richiesta che migliaia di pediatri e neonatologi, si parla di 14.000 professionisti circa, mandano ai sindaci e alla rete dell’Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani. La richiesta è fin troppo chiara. Occorre fare in modo che le strategie politiche puntino sempre di più ad un’aria pulita e salubre, attraverso azioni che possano ridurre o rimuovere il danno dell’inquinamento atmosferico. Nel documento i medici che seguono i bambini nei loro primi anni di vita e, anche, nel periodo prenatale, chiedono “l’adozione di limiti alla circolazione dei veicoli inquinanti nelle città aumentando le zone a traffico limitato, la pedonalizzazione o la creazione di zone a bassa velocità, ovvero 20 chilometri orari in prossimità degli edifici scolastici, 30 chilometri orari in tutta l’area urbana e, soprattutto, l’aumento di percorsi ciclabili logici che deve avvenire di pari passo con lo sviluppo di spazi verdi nelle aree urbane”

@fonte climate news

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